mandala n. 7 vele in atlantide

Mandala n. 7 VELE IN ATLANTIDE 8 LUGLIO 2014

Faceva molto caldo ed avevo preso l’abitudine di disegnare all’aria aperta. I disegni venivano più o meno immediati ed i colori, visti alla luce del sole erano ancora più brillanti. Con la musica nelle orecchie mi rimisi all’opera e fu quel giorno che il mio compagno mi chiese di fare un mandala per lui.

Anche a lui chiesi per cosa lo volesse, ma lui mi rispose : non lo so fai tu.

L’unica cosa che sapevo era che lui ama molto il blu e il mare…..

Senza avere un tema su cui lavorare mi misi all’opera e un tratto di compasso dopo l’altro nacque il mandala n. 7 .  VELE IN ATLANTIDE.

All’inizio sembrava che fossero dei dischi tipo i vecchi dischi 45 giri, ma via via che lo coloravo prendeva forma e i dischi sembravano vele spiegate nel vento ed illuminate dalla luce del sole.

Naturalmente ero felice del risultato, ci impiegai una settimana, era un periodo in cui avevo poche richieste di lavoro ,di conseguenza dedicavo tutto il mio tempo libero alla colorazione del nuovo mandala. Una volta finito

lo feci incorniciare e glielo regalai , l’otto di luglio  è il giorno del suo compleanno.

Ma stranamente non lo portò mai a casa sua …

Nel frattempo il marito della mia amica, quella che aveva avuto il MANDALA ILLUMINAZIONE  venne a casa mia con il marito che ammirò tantissimo il mandala e lo vidi respirare a pieni polmoni e lo fece per molti  minuti.

Decisi seduta stante di regalarlo al signore in questione che lo accettò molto volentieri. Lo portò subito a casa sua e lo appese sulla parete dietro il letto nella camera dove dormiva con la mia amica.

Indubbiamente aveva una difficoltà a relazionarsi in modo libero e senza rendersene conto era stato attirato dalla leggerezza che veniva ispirata dal mio disegno.

Fu in quel momento che iniziai a comprendere che i miei mandala avevano la capacità di far respirare la gente, e questo mi diceva che le persone in presenza dei mandala scaricavano qualcosa di vecchio e ripulivano le cellule. Queste informazioni peraltro venivano dall’accademia che avevo frequentato SOMATIC EXPERIENCING dove avevo imparato a riconoscere e trattare un trauma in modo specifico e con una tecnica laser.