IL RISVEGLIO E' ALLA PORTATA DI TUTTA L'UMANITA' NON E' UNA COSA PER POCHI ELETTI, E SE QUALCUNO VI GUARDA DICENDOVI: TU NON SEI RISVEGLIATO" NON CREDETEGLI, POICHE' SOLO COLUI CHE LO E' LO PUO' NOTARE E RICONOSCERE NEGLI ALTRI.

 

E COME UNA GOCCIA DI PIOGGIA CADE NELL'ACQUA E TORNA AL MARE , COSI' , COMUNICANDO,   SEMPRE PIU' COSCIENZE SI APRANO AL RISVEGLIO E TUTTE INSIEME GUARISCANO  LA TERRA E TUTTI  I SUOI ABITANTI

 

EFFETTI E STRUMENTI DI RISVEGLIO 

 

Quando un essere umano intraprende una strada che lo conduca ad una maggiore consapevolezza della propria parte spirituale, spesso si domanda quali effetti potrà avere il Risveglio, cosa sia davvero e in che termini possa cambiare la vita.

E' difficile descrivere degli stati di coscienza che per loro stessa natura devono essere sperimentati e vissuti, tuttavia è possibile fare un elenco dei mutamenti più rilevanti che si producono nella percezione del mondo, degli altri esseri e degli accadimenti.

 

Senso di Perfezione

Quando si è sintonizzati su stati di coscienza ordinari, si ha spesso la sensazione che il mondo sia pieno di ingiustizie, storture,eventi inspiegabili e crudeli. Raggiungendo uno stato di Risveglio,ci si accorge invece, in modo inequivocabile, come tutto l'Universo sia basato su una regola infallibile ed elegante, per cui tutto ciò che accade è indissolubilmente legato a tutto il resto, rendendo impossibile qualunque genere di improvvisazione o di errore. Quello che ci sembra essere incongruente o arbitrario è il frutto di un allontanamento dalle regole del Vero, come accade quando ci guardiamo in uno specchio ondulato e la nostra immagine ci viene restituita deformata e stravolta. La Realtà oltre il Velo dell'illusione è una danza perpetua, piena di grazia e di gioia, e anche se all'inizio del cammino è difficile intravederla, l'impegno a raffinare via via lo stato vibratorio permette il dischiudersi, davanti ai nostri “occhi interiori”, di realtà inimmaginabili prima. Chiaramente, quando si parla di Risveglio, non si può pretendere che questo senso di perfezione si realizzi in noi da un istante all'altro. Può darsi che a qualcuno sia accaduto, ma nella mia esperienza il penetrare una realtà trascendente è questione di piccoli o grandi passi, comunque progressivi, che permettono un “avvicinamento graduale” della mente a idee e sensazioni prima inconcepibili. In questo senso io parlerei di Risvegli, piuttosto che di Risveglio.

 

Tutto è Amore

L'avrete sentito dire un migliaio di volte. Può rimanere una frase inerte per anni, fino a che qualcosa in voi si desta e la frase“Tutto è Amore” assume tridimensionalità, vita propria, senso profondo. A me è successo così. All'inizio capivo che poteva avere senso, anche se oltre all'Amore vedevo in giro ben altro, che con l'Amore mi pareva avesse poco a che fare. Era come se sapessi, con qualche funzione che mi compone, che quella frase era sensata, ma non riuscivo a provarla, sentirla davvero, ESSERLA. Poi, gradualmente, quasi senza accorgermene, l'Amore ha iniziato a dare mostra di sé, o meglio, io ho iniziato a riconoscerlo. Era sempre stato lì, e io mi ostinavo a guardare altrove. Tutto concorreva a indicarmi la Luna, e io insistevo a concentrarmi sul dito.

Tutto è Uno, infinite manifestazioni della stessa energia primigenia, una esplosione di forme proiettate da un unico punto immobile, eterno, immutabile, che creano l'illusione del tempo, dello spazio, della varietà, delle dimensioni vibratorie parallele. Quello che collega, mantiene insieme, nutre, fa da collante, trasmette informazioni, alimenta tutto ciò, è l'unica Forza esistente, quella da cui tutte le altre scaturiscono, ossia quello che noi abbiamo definito Amore. L'Amore è l'equivalente del liquido amniotico nell'utero, dell'ossigeno sulla Terra, del sangue in un essere umano. Paradossalmente, la Vita che insegna attraverso il dolore, l'errore,la tribolazione, lo fa per Amore, mettendoti di fronte gli strumenti necessari al Risveglio. Si può fare un parallelo con una madre che per responsabilizzare il figlio lo manda in gita lontano da casa: il bambino potrebbe percepirlo come un rifiuto e un abbandono, in realtà l'intento della madre è quello di insegnare al piccolo a cavarsela da solo, perché senza ostacolo o confronto non esiste crescita. In questo senso dobbiamo ringraziare ogni “nemico”, ogni situazione incresciosa o dolorosa, perché sono i Maestri d'Amore più utili, visto che concorrono alla nostra liberazione. La Vita vede infinitamente più lontano di noi, e sa perfettamente quali esperienze abbiamo bisogno di fare per diventare “adulti” spiritualmente, e riconoscerci finalmente come esseri divini. L'Amore è l'essenza dell'Uno: chiunque aspiri a tornare all'Uno deve necessariamente integrare l'Amore, non c'è altra via.

 

Io contengo il Tutto

Ognuno di noi possiede in sé ogni cosa, semplicemente perché, siccome tutto è Uno, ogni parte di quell'Uno deve necessariamente contenere Tutto. Spesso abbiamo una percezione molto diversa di questo concetto, ma ad un certo livello vibratorio questa affermazione prende vita e diventa perfettamente sensata: anzi, diventa l'unica cosa che ha senso! Abbiamo bisogno degli altri esseri, delle forme, dei dogmi, dei maestri, degli insegnamenti, solo per fare tutta la strada che ci separa da... noi stessi! Ogni illusione si presenta a noi per essere smascherata, prima o poi. Fino a che non arriveremo alla consapevolezza di Essere il divino e di inglobare il Tutto, dovremo passare attraverso i riflessi dell'Uno stesso. Non c'è niente di male, alle volte è anche molto divertente, l'importante è sapere che si tratta di illusione e che parte tutto da “me”. Io proietto e poi mi godo la proiezione (me la godo, ho detto, non “la subisco”!). La parte di me che è Dio, crea il mondo e lo sperimenta, agisce e capisce, per poi tornare in sé.

 

Conclusione

Questi tre effetti non mancheranno di mostrarsi nel Risveglio dall'illusione, però possono essere usati anche come Via al riconoscimento dell'illusione stessa, perché, siccome tutto è Uno,ogni cosa rimanda ad un'altra, all'infinito, e ogni strada può portare al Vero Sé.

Per percorrere la strada di ritorno verso voi stessi, potete usare questi semplicissimi strumenti (attenzione: semplice NON VUOL DIRE FACILE. Chiunque può applicarli, pochi lo fanno davvero con rigore e costanza. Spero siate tra quei pochi, così saremo sempre di più!):

 

1. Volete sperimentare la Perfezione del Creato?

Ringraziate per ogni cosa che vi accade, che vedete, che siete, che possedete. Ogni giorno, più volte al giorno. Accogliete tutto come una benedizione, anche quando non capite, non lo sentite, non vi raccapezzate. Siate sinceri nel ringraziare, pur ammettendo di non comprendere. Siate immensamente grati delle cose meravigliose che sicuramente vi accadono continuamente e che date per scontate, che non vedete neppure più. Meravigliatevi! La perfezione vi si mostrerà.

2. Volete sperimentare che Tutto è Amore?

Ogni azione che fate, anche la più irrilevante, fatela PER AMORE. Se non è per amore, state fermi. Immobili. Alle volte non si può proprio non agire, sarete costretti a prendere una decisione. Però potrete scegliere, SEMPRE, di agire con amore e non con stizza, risentimento, vendetta, cattiveria. All'inizio vi sentirete stupidi e irritati, perché in questo mondo agire per amore è spesso considerato da “rammolliti” che si fanno mettere i piedi in testa. Quando vi viene in mente questa bestialità, ricordate che attirate sempre quello che siete. Ora vediamo: se agite con cattiveria, odio, antipatia, vendetta, COSA RICEVERETE? A voi la scelta, poi però non lamentatevi.

3. Volete accorgervi di contenere il Tutto?

Meditate. Con regolarità, costanza, pazienza. Fate silenzio nella vostra mente. Scoprirete qualcosa di interessante, ve lo garantisco.

 

Ancora una cosa. Cercate di camminare in armonia con i vostri compagni di viaggio, sempre tenendo a mente che l'equilibrio si ottiene aiutando le creature più opache di voi e imitando quelle più luminose di voi. Con la prima azione eserciterete l'Amore, con la seconda non smarrirete l'Umiltà.

Possiate tornare all'Uno!

TORNARE A CASA

ho girato, ho cercato, ho studiato, ho pianto, riso, odiato, amato, guardato, e ancora e ancora cercato......

cercavo qualcosa fuori di me

cercavo qualcosa che pensavo irraggiungibile

cercavo qualcosa che pensavo potesse rendermi felice

cercavo qualcosa che pensavo potesse farmi stare bene

cercavo qualcosa che mi ridesse la gioia di vivere

cercavo qualcosa che non sapevo...........

e non ero mai felice

e non ero mai appagata

e non ero mai soddisfatta

e non mi sentivo mai completa

e la ricerca ricominciava 

e la tortura e l'insoddisfazione aumentavano......

perchè parlo al passato?.................

perchè la mia ricerca è finita

perchè ho compreso

perchè ho trovato

perchè mi sono finalmente fermata

perchè sono................

ed è tutto dentro di me 

e perchè quando mi fermo e mi ascolto mi ritrovo

perchè quando mi ritrovo non mi serve più niente

perchè io ci sono 

perchè ciò che cercavo sono io

ed ora tutto il resto è vacanza

qualunque cosa sia

nel  bene e nelle difficoltà

nella gioia e nel dolore

nell'attesa e nel movimento

perchè io ci sono

e non intendo mai più abbandonarmi qualunque cosa accada

perchè in compagnia di me stessa tutto cambia

perchè non sono più sola

e  mi amo esattamente così come sono

e la favola è finita 

 

 

perle di saggezza

 

DOVREMMO TUTTI VIVERE COME DEI BUDDHA..

(LIBERAMENTE TRATTO DAL LIBRO DI D. WALSCH CONVERSAZIONI CON DIO 1)


dovreste vivere come visse Buddha o Gesù o qualunque altro santo in cui credete.
eppure come è accaduto a molti di loro la gente non vi capirebbe.
se cercaste di spiegare tale senso di pace, la gioia nella vita, l'estasi interiore, le vostra parole sarebbero udite ma non ascoltate, si cercherebbe di ripeterle, si farebbero delle aggiunte,ci si meraviglierebbe di come abbiate potuto raggiungere quanto ad altri era stato impossibile conseguire.
e questo susciterebbe gelosie che ben presto si trasformerebbero in rabbia e nella sua rabbia la gente cercherebbe di convincervi che siete voi che non riuscite a capire Dio. e qualora fosse impossibile distogliervi dalla vostra felicità tenterebbero di farvi del male tanta sarebbe la loro collera. 
e quando direste loro che ciò non ha importanza, che nemmeno la morte riuscirebbe a sottrarvi alla gioia, nè a cambiare la verità senza dubbio vi ucciderebbero.
poi vista la serenità con la quale accettereste la morte, vi definirebbero santo e ricomincerebbero ad amarvi.
perchè è nella natura delle persone amare, poi distruggere e poi amare di nuovo quello che per esse vale di più

 

STORIA DI UNA NEBBIA ALL’ORIZZONTE
 
A volte tutto finisce ...... senza una spiegazione, senza un perchè, senza un motivo, all'improvviso, tutto ciò che ti era stato dato ti viene tolto,  tutto ciò che ci rendeva felice sparisce in un attimo, e ci senza quasi senza più vita, senza voglia di vivere, e perdiamo la gioia negli occhi , la luce nella pelle  e la musica nel cuore e tutto  sembra un incubo...
tutto questo non ha bisogno di spiegazioni, può  solo essere  accettato per poterlo trasformare, poichè da qualche parte, anche se molto lontano, qualcosa in noi l'ha voluto profondamente, tutte le nostre paure si realizzano sempre........  dobbiamo sperimentare ciò che ci spaventa per poterlo superare:
 dunque la sfida sta nell'essere in grado di superarlo senza vittimizzarci troppo, poichè qualcosa di grande ci attende dietro l'angolo, angolo che peraltro si rende visibile dopo avere soffiato sulla nebbia che ci avvolge mentre siamo nel dolore......
e allora è chiaro il motivo per cui tutto era finito..... l'esistenza ci ha dato il meglio che si potesse avere, l'esistenza è sempre a nostro favore anche quando sembra essere esattamente il contrario.
Parola chiave di oggi FIDUCIA

STORIA DI UNA PRINCIPESSA CHE CREDEVA DI ESSERE UN RANOCCHIO

C'ERA UNA VOLTA UNA PRINCIPESSA CHE CREDEVA DI ESSERE UN RANOCCHIO......
INCONTRO' UN RANOCCHIO CHE CREDEVA DI ESSERE UN PRINCIPE.....
LEI ERA FELICISSIMA, DICEVA A SE STESSA: che bello, se mi bacerà diventerò una principessa......
IL RANOCCHIO CHE CREDEVA DI ESSERE UN PRINCIPE LA BACIO', MA LEI RIMASE UNA PRINCIPESSA CHE CREDEVA DI ESSERE UN RANOCCHIO , FINO AL GIORNO IN CUI.....
LA PRINCIPESSA CADDE IN UNO STAGNO PIENO DI ACQUA PUTRIDA E PUZZOLENTE, E PENSO' : ohimè se io fossi un ranocchio ci starei bene qui dentro.....
LA VERITA' ERA UN PO' DIVERSA.....
LA PRINCIPESSA CHE SI CREDEVA UN RANOCCHIO COMINCIO' A CAPIRE DI NON ESSERE UN RANOCCHIO E CHE FORSE AVEVA SBAGLIATO QUALCHE COSA O FORSE LO SPECCHIO IN CUI SI ERA RIFLESSA FINO AD ALLORA NON ERA REALE.
INIZIO' A GUARDARE A SE STESSA DA ALTRI PUNTI DI VISTA, RENDENDOSI CONTO CHE SE LO STAGNO NON LE STAVA BENE FORSE AVEVA BISOGNO DI ALTRO.
INIZIO' AD ESPLORARE ALTRI AMBIENTI E ALTRE PERSONE, MENTRE IL RANOCCHIO CHE SI CREDEVA UN PRINCIPE LE STAVA VICINO CONTINUANDO A SENTIRSI UN PRINCIPE MA COMINCIANDO A SENTIRSI DISORIENTATO PER CIO' CHE LA PRINCIPESSA RANOCCHIO STAVA SCOPRENDO, DATO CHE SI STAVA ALLONTANANDO DA LUI IN MODO INESORABILE RICONOSCENDOSI NELLE SUE NUOVE VESTI PASSO DOPO PASSO, INESORABILMENTE VERSO LA SUA PROPRIA VERITA' REGALE.
UN GIORNO LA PRINCIPESSA CHE SI CREDEVA UN RANOCCHIO INCONTRO' UN PRINCIPE CHE LE DISSE: ehilà principessa, che ci fai da queste parti? sei più bella che mai, sei proprio principesca, e sei molto dolce e forte allo stesso tempo, E DETTO QUESTO SE NE ANDO' DOPO AVERLE FATTO UN AMPIO INCHINO.
LA PRINCIPESSA FU MOLTO COLPITA DALLE PAROLE DEL PRINCIPE E DAL SUO ATTEGGIAMENTO DI RISPETTO NEI SUOI CONFRONTI......
INIZIO' COSI' A CAPIRE........
CERCO' UNO SPECCHIO REALE IN CUI RIFLETTERE E RICONOSCERE LA PROPRIA IMMAGINE E VIDE LA VERITA' ....lei non era un ranocchio, ma una principessa vera, in carne ed ossa, con abiti regali, pelle chiara, occhi luminosi, capelli lunghi e fluenti, e tanto amore negli occhi che trasmetteva a chiunque incontrasse con voce soave ed amorevole.
Ma allora, si chiese, se io sono una principessa, il principe che mi accompagna chi è?
IL RANOCCHIO CHE SI CREDEVA PRINCIPE ERA SEMPRE AL SUO FIANCO , NON LA LASCIAVA MAI, IMPERTERRITO, NONOSTANTE I DUBBI E I CAMBIAMENTI DELLA SUA AMATA, LA AMAVA DAVVERO E LE STAVA VICINO, TENTANDO DI SUPERARE SE STESSO E LE SUE PAURE.
QUEL GIORNO LA PRINCIPESSA SI GIRO' A GUARDARLO DA VICINO, ED EBBE UNA SORPRESA....... LA VERITA' LE FU RIVELATA, LA PRINCIPESSA ERA LEI E LUI ERA IL RANOCCHIO.
MOLTI DUBBI LA ASSALIRONO, COSA FARE, DOVE ANDARE, COME COMPORTARSI, MA IL CUORE LE FECE FARE UNA SOLA COSA...... BACIO' IL RANOCCHIO SUL CAPO..... E IL RANOCCHIO DIVENNE UN PRINCIPE A SUA VOLTA E DOPO ESSERE STATO BACIATO SI RESE CONTO CHE POTEVA ESSERE L'UNO E L'ALTRO, E CHE SEGUENDO IL SUO FEDELE SPECCHIO INTERIORE SAREBBE POTUTO RIMANERE PRINCIPE PER SEMPRE, E ASCOLTANDO L'AMORE CHE L'AVEVA PORTATO VERSO LA SUA BELLA PRINCIPESSA NON SI SAREBBE MAI PIU' PERSO NELL'ILLUSIONE DI ESSERE CIO' CHE NON POTEVA PENSARE DI ESSERE.
MORALE......
LA PRINCIPESSA FECE LO STESSO, GRAZIE ALLA CONSAPEVOLEZZA ACQUISITA SI RESE CONTO DI POTER ESSERE PRINCIPESSA GUARDANDO A FONDO A SE STESSA CON NUOVI OCCHI TUTTI I GIORNI.
E VISSERO PER SEMPRE FELICI E CONTENTI....
MAGARI SEPARATI, MA SICURAMENTE CONSAPEVOLI......

 

 

 

STORIA DI UNA  PICCOLA FIAMMIFERAIA CHE NON SAPEVA DI ESSERE UNA SPLENDIDA DONNA LIBERA

C’era una volta una bambina che era molto povera, non aveva una casa, non aveva una famiglia, non aveva abiti di lusso , e nemmeno una carrozza   di lusso.

Abitava per la strada, e mangiava solamente quando era riuscita a vendere i suoi fiammiferi a qualcuno e aveva raggranellato un po’ di soldi.

Dormiva sotto i portici per ripararsi dalla pioggia e dal vento E quando faceva veramente freddo era costretta a cercare riparo in posti chiusi e riparati dalla tormenta e dalla neve .

 per sopravvivere ogni giorno andava in giro per le strade vendendo fiammiferi alle persone che avevano grandi case lussuose, dove c’erano grandi lampadari e  grandi camini con molta legna secca pronta da ardere, grandissime tavole imbandite, con libagioni di ogni genere,servitori che portavano in tavola vassoi stracolmi di cose buone da mangiare e da bere, cose che peraltro, nella maggior parte dei casi venivano scartate e buttate nella spazzatura.

La piccola fiammiferaia, guardava tutto questo dalle finestre delle case in cui abitavano le persone ricche e quando vedeva lo spreco le si stringeva il cuore, lei non aveva nulla di tutto ciò, si poteva permettere solo poche cose ogni giorno che le permettevano di sopravvivere.

Uno dei suoi più grandi tormenti avveniva quando era chiamata dalle persone ricche che avevano bisogno dei suoi fiammiferi per accendere le candele dei loro lussuosi lampadari e camini  che illuminavano a giorno e scaldavano  le sale immense in cui si riunivano persone della sua età per festeggiare qualsiasi cosa venisse loro in mente, anche senza un motivo valido.

Si struggeva così, osservando tutto quello sfarzo, e capiva che non ne avrebbe mai fatto parte in alcun modo sognando un giorno di farne parte per sfuggire alla propria triste sorte.

Inoltre, in periodi in cui la temperatura scendeva in modo impietoso, doveva suo malgrado usare i suoi amati fiammiferi per scaldarsi le mani intirizzite, e gonfie per il freddo, così ne vendeva meno ancora e mangiava sempre molto poco.

 

E’ ovvio che per poter vendere i suoi amati fiammiferi doveva spesso cambiare posto, non aveva nessun senso, infatti, rimanere al caldo, nessuno avrebbe avuto dei camini da accendere, e nessuno avrebbe richiesto i suoi amati fiammiferi.

La piccola fiammiferaia amava molto i suoi fiammiferi, dava loro un nome proprio e sentiva che quando li vendeva li dava inclusi di tutto il suo amore, ecco perché tutti compravano da lei e non da altri.

Le persone sentivano la qualità del suo amore nei fiammiferi che lei vendeva e non potevano più farne a meno, infatti sembravano, con la loro luce, riscaldare i cuori più tristi, sembravano asciugare le lacrime più salate, sembravano accendere i fuochi più spenti e sembravano illuminare e portare luce là dove non ce n’era mai stata.

Fu così che viaggio dopo viaggio, paese dopo paese, la piccola fiammiferaia divenne una  bellissima donna, molto solare, luminosa, piena di amore e di passione, vendeva ancora i suoi fiammiferi carichi di luce e di amore e i suoi clienti aumentavano di giorno in giorno.

Un giorno,in un paese straniero, incontrò un signore dai modi garbati, bello di aspetto e gentile, con una bella casa , una bella carrozza, e abiti di lusso.

Era la prima volta che incontrava la piccola fiammiferaia e che comprava da lei i suoi fiammiferi.

Presto si rese conto della qualità che tali fiammiferi emanavano e comprese di non poterne più fare a meno.

 

 

Inoltre fu colpito dalla sua bellezza, dalla sua grazia e dalla sua amorevolezza.

Fu così che chiese alla piccola fiammiferaia di andare a vivere con lui, nella sua casa, invitandola a mangiare cose buone e a dormire tra lenzuola di seta, a scaldarsi al calore di un grande camino , ad indossare abiti di lusso con tessuti in velluto e rasi pregiati, insomma la invitò ad essere la sua compagna per la vita e le stava offrendo tutto ciò che era in suo potere per conquistarla.

La piccola fiammiferaia accettò ma ad una condizione: il ricco signore l’avrebbe lasciata andare se lei non si fosse sentita libera.

L’accordo fu raggiunto.

Fu così che la piccola fiammiferaia iniziò la sua vita da ricca e nobile signora al fianco del  ricco signore.

Non doveva più vendere i fiammiferi per poter mangiare, non doveva più viaggiare per poter vendere i suoi amati fiammiferi, non guardava più dentro le case dalle finestre esterne immaginando di farne parte un giorno lontano.

Giorno dopo giorno stava vivendo come le persone che aveva per molto tempo illuminato con i suoi amati fiammiferi.

Il suo cuore cominciava a diventare un po’ per giorno sempre più freddo, un pochino di più , e la sua luce si stava spegnendo, i suoi occhi non emanavano più la gioia di qualche tempo prima e il suo cuore si stava indurendo, ma la cosa peggiore  la era che lei non se ne rendeva conto.

Passò così molto tempo fino a quando……

Era un inverno molto freddo, e quel giorno si rese conto di aver terminato  la scorta dei suoi amati fiammiferi, andò per il paese in cerca di qualcuno che li vendesse……

Incontrò una piccola fiammiferaia che aveva le mani gonfie per il freddo, era intirizzita e tremolante, non aveva ancora venduto una scatola di fiammiferi quel giorno , ed era affamata e stanca.

Fu così che la nostra bella signora, ex fiammiferaia la invitò nella propria casa per darle da mangiare, da dormire lenzuola calde e pulite, e abiti di lusso ….

La piccola fiammiferaia rifiutò dicendole: ti ringrazio mia bella signora, ma tutto cio’che voglio e’ venderti una scatola di fiammiferi per poter mangiare, non voglio altro, vivo libera, con il vento che sfiora la mia pelle, il sole che la bacia ogni volta che esce allo scoperto,, l’acqua che la lava ogni volta che scende, la terra che la sostiene ogni volta che la calpesto,  conosco posti e persone nuove ogni giorno, mangio poco ma tutto cio’ che mi arriva e’ una benedizione di dio e ha un sapore buonissimo, non mi serve altro, ma se vuoi ti posso dare tutto il mio amore e la mia luce, ma non posso venderla e nemmeno metterla in una casa di lusso si spegnerebbe in un tempo molto breve, e così dicendo, dopo aver venduto i suoi amati fiammiferi se ne andò voltando le spalle alla bella signora che una volta era la piccola fiammiferaia e sparì in un raggio di sole appena uscito.

A quel punto la signora ricordò tutto, lei  stessa era stata  una piccola fiammiferaia, che vendeva fiammiferi carichi  di amore e di gioia e recava luce nelle vite delle persone che li acquistavano.

Aveva fatto un grande errore, accettando di vivere una vita agiata, pensava di poter essere come le persone alle quali aveva venduto i suoi fiammiferi per molti anni.

Tutto ciò che  era accaduto aveva un prezzo da pagare: aveva perso la sua anima, non sapeva più chi era, e non ricordava più la gioia che provava quando vendeva i suoi amati fiammiferi condividendo il suo amore con chiunque ne avesse bisogno.

Immediatamente si tolse gli abiti di lusso, riprese i suoi vecchi abiti che non aveva mai buttato ( chissà perché?), lasciò un biglietto di ringraziamento e scusa al signore che l’aveva amata e ospitata nella sua casa, e , con la scatola di fiammiferi che la piccola fiammiferaia  che aveva appena incontrato le aveva lasciato  , ricominciò a viaggiare , per vendere i fiammiferi dopo averli caricati del suo immenso amore.

Comprese immediatamente che quella era la sua via, donare se stessa era un modo per stare nella luce e nell’amore, indipendentemente dalla fatica che poteva compiere e dalle difficoltà giornaliere che poteva  incontrare.

Comprese inoltre che nella sua veste di piccola fiammiferaia era libera, assolutamente e innegabilmente libera, da convenzioni sociali, da persone, da schemi, strutture, compressioni di ogni genere, poteva inoltre viaggiare e provare il gusto della libertà che molte persone a quel tempo non si sarebbero mai sognate di sperimentare.

Decise così di tornare ad essere se stessa e tornò a fare la vita di sempre, vendere i suoi amati fiammiferi dopo averli caricati di luce ed amore.

Fu  da allora che quando guardava nelle case degli altri , se una nota di tristezza la assaliva sapeva che non  era dovuta al fatto che lei desiderava tornare a quella vita, al contrario, era dovuta al fatto che sentiva compassione per chi non era libero e vibrante d’amore come lei, e a volte lasciava sulle porte di quelle case i fiammiferi senza essere vista.

Ecco perché la sua decisione di rimanere se stessa fu ancora più forte e determinata in lei, ora era consapevole di essere una persona libera, felice, gioiosa e piena di amore, e per nessuna ragione al mondo avrebbe mai scambiato tutto questo con la ricchezza o con l’inconsapevolezza poiché dare tutta se stessa aumentava dentro di lei ciò che già c’era.

Morale: a volte siamo liberi e ci mettiamo in gabbia da soli.

Parola chiave: liberta’

 

STORIA DI UNA DISSOLVENZA  SPONTANEA     2\4\2014

A VOLTE ACCADE, UNA FORTE SENSAZIONE DI DISSOLVENZA, UNA PERCEZIONE DI EMERGERE DAL FITTO DI UNA FORESTA, O DA DIETRO UNA FITTA NEBBIA, O DA STRATI DI POLVERE SOVRAPPOSTA.
ED ECCO, QUI, PRESENTE, PRESENZA, E NASCE LA< DOMANDA SPONTANEA, CHI SONO IO?
E LA RISPOSTA NON ARRIVA, NON PUO' ARRIVARE, SE DECIDESSI DI DETERMINARE CHI SONO IO PERDEREI IL SIGNIFICATO VERO DELLA MIA ESISTENZA, PERDEREI LA VERA LOCAZIONE DI DOVE SONO E DI COME SONO, PERDEREI LA FUSIONE COL TUTTO, E DIVIDEREI SEPARANDO ME STESSA DAL COSMO.
DUNQUE, ALA DOMANDA CHI SONO IO? 
NESSUNA RISPOSTA, SONO IL TUTTO E SONO IL NULLA, SONO TE CHE INCONTRO PER CASO NELLA STRADA MENTRE CAMMINO PER ANDARE A BERE IL MIO SOLITO CAFFE', SONO IL MIO SOLITO CAFFE', SONO L'ARIA CHE RESPIRO, SONO IL TUTTO E NEL TUTTO, NON E' POSSIBILE SEPARAZIONE ALCUNA.
SOLO CI SONO.
E NON SERVE ALTRO.
MOMENTI DI CONNESSIONE E DISPERSIONE PROFONDA CON IL COSMO E NEL COSMO, TERRIFICANTI ED ESILARANTI AL TEMPO STESSO, PERCEZIONE DI ME SENZA ME, IMPOSSIBILE SPIEGARE A PAROLE, AMORE E GIOIA CHE SORGONO O FORSE ERANO GIA' LI', EMOZIONI PRONTE PER ESSERE VISSUTE ED ESPLORATE.......CI SONO
E VOGLIO CONSAPEVOLMENTE RICORDARMELO IN OGNI MOMENTO.
GRAZIE MIEI AMATI COMPAGNI DI VIAGGIO
GRAZIE A ME CHE VIAGGIO CON VOI,
GRAZIE A VOI CHE VIAGGIATE CON ME,
GRATITUDINE, CONNESSIONE, AMORE, CONSAPEVOLEZZA, NON ATTACCAMENTO, CI SONO E IN OGNI MODO IO SIA VADO BENE COSI'.

 

 

 

 

OGGI FACCIO L’ESPERIENZA 2\4\2014

FACCIO L'ESPERIENZA , DA DENTRO UN CORPO UMANO , DELLA GOCCIA DI PIOGGIA CHE CADE SUL CORPO E SI DISSOLVE SOPRA DI ESSO

FACCIO L'ESPERIENZA, DA DENTRO UNA GOCCIA DI PIOGGIA DI INCONTRARE IL CORPO E DI DISSOLVERMI SOPRA DI ESSO

FACCIO L'ESPERIENZA, COME SPAZIO ESISTENTE TRA LA GOCCIA E IL CORPO, DI SENTIRMI ATTRAVERSARE DALLA GOCCIA DI PIOGGIA.

FACCIO L'ESPERIENZA, TOLGO TUTTE LE ETICHETTE DI GIUSTO E SBAGLIATO, SI DOVREBBE, NON SI DOVREBBE,

E FACCIO SOLO UN'ESPERIENZA E SONO ESPERIENZA DELLA GIOIA, DELLA PRESENZA LIBERATA, DELLA CONSAPEVOLEZZA DELL'ESPERIENZA, DELLA PRESENZA.

OGGI CI SONO, E SONO LA GOCCIA DI PIOGGIA, LA PELLE DEL CORPO, LO SPAZIO CHE LE DIVIDE, IL TEMPO IMPIEGATO PER RAGGIUNGERE LA PELLE, LA DISSOLVENZA.

OGGI ESISTO E MI MANIFESTO, E SPERIMENTO TUTTO DA UN NUOVO PUNTO DI VISTA

10 aprile 2014 A CHI MI CHIEDE…….

A chi mi chiede quali siano i miei progetti per il futuro, rispondo: nessuno

A chi mi chiede cosa farai da grande, rispondo: niente

A chi mi chiede come va il mio lavoro, rispondo: bene

A chi mi chiede quali sono i miei progetti, rispondo : nessuno

E spesso , anzi, sempre, la gente mi dice: ma come? Come puoi non avere progetti per il futuro? Ti senti vecchia?

No, al contrario, mi sento ancora giovane, piena di vita e di entusiasmo, piena di energia, piena di voglia di fare, di idee, di desideri, ma non ho nessuno, ma propria nessuna aspettativa che essi si realizzino.

In settimana, durante una condivisione che faceva parte di una esercitazione all’interno del lavoro

delle terapie degli antichi esseni  con alcuni dei miei allievi mi e’ stato chiesto? Hai paura di non poter realizzare il tuo futuro?

Mi sono ascoltata un attimo e con sorpresa anche mia ho detto: no, non ho progetti, non ho obiettivi da raggiungere, non ho ambizioni, e tutto questo , sempre ascoltandomi, lo posso applicare a tutte le sfere della mia vita, sia lavorativa che sociale, che personale.

Non ho progetti di matrimonio o separazione, se una di queste cose accadrà va bene così ,

non ho progetti ambiziosi di lavoro, lavoro per mantenermi e pagare le spese , ma non mi ammazzo cercando altro,se arriva bene, se non arriva va bene lo stesso,

non ho progetti ambiziosi rispetto alla associazione scuola che ho aperto con i miei colleghi, se funziona bene, se non funziona guardo da un’altra parte, e va bene comunque

non ho una casa e non mi interessa di acquistarla, se arriva bene, se non arriva va bene comunque.

E’ tutto molto strano, diverso, tempo fa ero ambiziosa, puntavo al successo ad ogni costo, al denaro, alle cose belle in abbondanza, e non ero mai felice, anzi spesso ero depressa e tristissima.

Oggi, dopo il lavoro sul riconoscimento che è seguito a tanti altri, posso dire di essere serena, amo tutto quello che ho, non desidero niente di diverso, se l’esistenza mi vuole fare dei regali sono pronta ad accoglierli, mi sento in sintonia con le persone, con la natura, con gli animali, non mi interessa più di essere riconosciuta dalla gente, ma c’è un’unica cosa che mi rende felice: amore.

Amo, amo con tutta me stessa, la natura, vedo le albe e i tramonti, i fiorellini, la brezza, i raggi del sole, la bellezza delle mie figlie e dei giovani, la bellezza nelle rughe di mia madre, la bellezza nelle forme rotonde femminili, amo le mia amiche, amo amo amo.

Sto forse tornando a casa?

 

 

 14 aprile 2014 MARGHERITE

Sono beatamente seduta su una sedia nel prato di casa mia a godermi il sole caldo sulla pelle,

intorno a me molte margherite, mi perdo nell’osservarle , c’è assenza di giudizio, belle, brutte, leggere, pesanti, rosa bianche, niente di tutto questo, osservo e basta……

e ad un certo punto realizzo……. Mi rendo conto dell’ordine in cui sono poste le margherite, dei loro steli, alti e flessibili, dell’erba corta, appena tagliata che circonda i loro steli,la brezza che le muove leggere, il loro ondeggiare nella brezza, e mi sento come una formica che dal basso vede e percepisce tutto questo, e mi rendo conto che è un universo intero, un universo dentro un altro universo, se io fossi realmente la formica penserei che la realtà è tutta lì, che quella è l’unica realtà che esiste, l’erba tagliata,le margherite con i loro lunghi e flessibili steli, la brezza che le muove……

ma allora, io che osservo tutto questo,allora anch’io  credo che la mia realtà sia tutto qui…..

sono esattamente come la formica che ne percepisce solo una piccola parte…..

allora apro la comprensione e accolgo, accolgo tutto ciò che conosco e che non conosco, l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande, il microcosmo e il macrocosmo, e la visione si apre di più, vedo centinaia di api , che operose passano da una margherita all’altra, e sento la musica della natura, e percepisco il silenzio tra le note della natura, e tutto diviene un concerto che spazia da lunghi momenti di silenzio a lunghe note ben distinte tra di loro, e  percepisco che il corpo , passo dopo passo, sparisce e si dissolve nel concerto della natura, e viene assorbito e scompare nel divino io, dove regnano l’amore e la pace , dove esiste la vita a molti livelli, dove la morte ha il solo significato di trasformazione, dove tutto è amore, dove tutto è pace, dove tutto è leggerezza e dove tutto è un grande sorriso, dove tutto va bene esattamente così come è.

 

 

15 APRILE 2014

 

STORIA DI UNA TORMENTA

Oggi, grande vento che fischia e ulula, anzi per meglio dire… urla, urla nelle mie orecchie  ricordandomi la  paura, l’ angoscia, il terrore, la violenza, il bisogno, la fame, la vergogna, l’orgoglio, il dolore, la commozione, l’amore…

Lacrime calde e rotonde scendono, gli occhi  non le possono trattenere, dopotutto che senso avrebbe? Lo stomaco si contorce, l’intestino si chiude, il cuore batte piu’ forte, la gola pulsa, i pensieri corrono dietro ai ricordi del passato, corrono impazziti come il vento che sta urlando fuori dalla finestra della mia casa, qualcosa dentro di me urla, tenta di uscire, di azzannare, di accusare, di puntare il dito su qualcuno o su qualcosa…….

Qualcosa dentro di me osserva……

Qualcosa o qualcuno è lì, quieto e immobile, e osserva,

osserva tutti i movimenti, li guarda senza giudicarli, aspettando che passino….

E’ qualcosa di fermo e molto  determinato a rimanere lì , e guarda senza giudicare…

Qualcosa o qualcuno dentro di me è determinato a rimanere presente, a non essere più seppellito dalle emozioni, dalle idee, dalle colpe, dal passato, dalle proiezioni sul futuro,dai bisogni, dallo stress, dalla fretta e dall’ansia, dal lavoro frenetico,

quel qualcosa o qualcuno dentro di me non ci sta più…..

quel qualcosa o qualcuno dentro di me vuole giocare in prima persona , vuole essere visto, vuole essere ascoltato,vuole semplicemente essere……

e la mente piano piano si calma, e i pensieri se ne vanno, spazzati dallo stesso vento che li aveva portati, e il cuore batte più lento, e il passato è solo una pellicola ormai sbiadita, e le emozioni sfumano all’interno del contenitore corpo che le ha generate da un sistema nervoso complesso e perfetto,

e allora tutto si schiarisce…..

la tempesta diventa pulizia, diventa energia pura, diventa aria fresca e nuova, diventa tempo per stare con quello che c’è ,diventa opportunità di nuove esperienza,e le margherite sono ancora là, immobili, eterne, nel loro ciclo di nascita-morte-cambiamento, e tutto è chiaro ed è perfetto così come è…

gratitudine, un grande grazie nasce per tutto ciò che non ho, perché è grazie a questo che apprezzo tutto il resto, grazie a chi mi ha tradito, perché è grazie a loro che apprezzo di più  chi mi ha amato e che mi ama, grazie a chi mi ha fatto del male, perché è grazie a loro che ho scoperto la mia amazzone interiore….

Lo so, sono tutti concetti, ma espressi nel tridimensionale hanno un valore  enorme che trasforma i concetti più elevati in comprensione ad ogni livello….

La realtà lo sappiamo è una, unica e inscindibile, totale, ma qualcuno ha bisogno di partire da qui.

DAI RACCONTI DI UNA TORMENTA CHE IMPAZZA

Amore, gioia, gratitudine, soprattutto per quello che non ho, in realtà tutto ciò che mi serve è già presente da sempre dentro di me, non mi serve nulla, tutto è perfetto così come è poiché ciò che non ho è proprio ciò che ho.

Love

 

 

16 APRILE 2014

 

STORIA DI AMORE E CONNSESSIONE DI CUORE

Sto sdraiata sul mio solito lettino, nel mio solito prato, con le solite margherite che silenziose osservano il solito corpo che si scalda al solito sole, la mente impazza, cerca parole, cerca definizioni, cerca un motivo per farmi alzare , per farmi andare a scrivere qualcosa, non la ascolto…..

Ascolto la pace nel corpo, il sole sulla pelle, il canto di tutti i tipi di uccello che volano felici sopra la testa…

Quand’ecco, arriva una notifica in FB. , un ringraziamento, e mi chiedo, perché?

Mi scendono lacrime rotonde, improvvise, e rotolano sul viso, e capisco…..

Ho sempre dato, ho sempre fatto tutto ciò che faccio per amore, ma non lo sapevo,

 ho sempre aiutato per il gusto di vedere le persone felici, ma non lo sapevo….

Ho sempre dato senza aspettarmi nulla in cambio e mi sembrava normale,

ad un certo punto iniziano ad arrivare dei riconoscimenti….

Dei semplici grazie, delle pacche sulle spalle, e mi commuovono così tanto che non riesco a smettere di piangere…..

Non so perchè,ma  grazie per le vostre pacche sulle spalle, nemmeno i miei genitori me le hanno mai date, e mi sono talmente abituata a fare qualcosa per gli altri senza aspettarmi nulla in cambio, che quando questo accade mi sento commossa fino al centro del cuore.

Ero a Medugorje, con i miei quattro amici-soci, lo scorso anno, avevo deciso di scalare il monte cristico a piedi nudi, pioveva, si scivolava, faceva freddo, ero in canottiera, senza scarpe, rallentavo di parecchio la scalata degli altri, allora chiesi loro di non aspettarmi, di lasciarmi lì, che sarei tornata da sola.

Li vidi sparire dietro una curva e iniziai a piangere tutte le mie lacrime per il dolore fisico che stavo provando, molto forte, lancinante, tutto il corpo si rifletteva nei piedi nudi, fino a quando dopo uno scivolone e un taglio molto profondo alla caviglia destra  compresi che avrei fatto un grande danno  anche al gruppo se mi fossi fermata lì con una caviglia rotta, avrei reso il pellegrinaggio ai miei compagni di viaggio un problema.

Fu allora che decisi di rimettermi le scarpe,e ricominciai a risalire, sotto la pioggia battente e su per  i gradoni di pietra e sassi del monte cristico.

Fu allora che vidi i miei compagni di viaggio che erano lì, mi stavano aspettando senza farsi vedere, controllavano che non mi succedesse nulla, vegliavano su di me come angeli silenziosi in attesa del mio arrivo.

Fu un’esperienza devastante per il cuore, che si aprì e come una cascata d’acqua rompe una diga, così l’amore in me flui’ da dentro a fuori e viceversa.

Fu la prima volta che qualcuno si fermava per vegliare su di me e per aspettarmi, mai nessuno finora l’aveva fatto.

Grande amore e gratitudine, cuori aperti, miracoli che accadono ovunque, i piccoli miracoli della vita, che esulano da aspettative e da straordinarietà, piccoli miracoli quotidiani offerti a chi sa guardare nell’infinitamente piccolo così come nell’infinitamente grande.

Grazie, dunque, per le vostre parole.

Gratitudine al tutto

 

 

 

17 aprile 20\14

Storia di una visione

 

Sono le 18, mi sono appena alzata dal mio solito lettino verde, posto in mezzo al prato di casa mia, con le margherite che curiose ammiccano e mi guardano, chiedendosi cosa sto facendo…..

Non sto facendo nulla……….

Sto guardando…..

L’infinito cielo azzurro sopra di me , e all’improvviso un flash…..

Mi sembra di essere dentro una cupola tipo quella del TRUMAN SHOW…. Hai presente?

Si proprio quella….

I pensieri iniziano ad accavallarsi,uno dopo l’altro, velocissimi, ma è come guardare dei flash di memoria recente, senza giudizi di nessun tipo, e all’improvviso il cuore si apre, e vedo…. E mi do’ il permesso di guardare, senza giudicare…..

Vedo persone che con uno specchietto in mano mi fanno luce sul corpo, puntando i loro specchietti nelle mie zone oscure, portano luce ladove non ce n’è nelle mie cellule,

il mio corpo inizia a prendere queste luci e a rifletterle su di loro, e di rimando le luci diventano sempre più grandi, come il gioco degli specchi, una chiama l’altra etc etc etc,

fino a quando….. vedo, vedo, e mi perdo, e ancora il pianto sale copioso, non è dolor, è commozione, è gratitudine, è amore….

Vedo tutti noi dietro le nostre maschere terrene, vedo tutti noi pieni di luce e amore, vedo le nostre luci fluire nella danza eterna dell’amore infinito….

Scusatemi ma queste parole sono riduttive rispetto all’esperienza…..

E comprendo….

E continuo a guardare il cielo blu, limpido….

Che oggi ha un altro significato…

Grazie per avermi rispecchiato la mia luce…

E grazie per aver accettato di rispecchiare la mia….

Eterna gratitudine a tutti

Eterna gratitudine a me….

Eterna gratitudine…… non esistono più un voi, io, me, loro, etc….

Esiste, esisto, nulla più

Gratitudine, oggi

 

 

25 aprile 2014

Storia di una ferita da abbandono

Brutta storia quella della ferita da abbandono, ci fa sentire piccoli, indifesi e completamente soli, e non c’è niente che riesca a consolarci quando si presenta, perché è devastante e dolorosissima, e si manifesta  in molti modi:

 dolori molto acuti nel corpo

 tristezza inspiegabile

 lacrime copiose che scendono senza un motivo apparente….

 E chi più ne ha più ne metta…

Arriva e si manifesta quando meno ce la si aspetta, anche se tutto va bene, anche se stiamo fluendo in chissà quale amore cosmico o universale, lei  è lì, pronta ad aggredire, pronta ad azzannare e coglie di sorpresa, all’improvviso e fa una devastazione totale, e non c’è niente da fare per contenerla,a volta addirittura riesce a rovinare rapporti e relazioni a noi molto cari, e  non c’è consapevolezza o conoscenza, non c’è proprio niente di niente, arriva e devasta… a meno che non si conosca la tecnica di S.E…..

Una sola cosa può lenire tutto questo, guardandola  in faccia come ad una amica, come ad un segnale di avvertimento…. Conoscendone il percorso di riesce ad avvertirne in tempo il segnale e di conseguenza si possono contenerne i danni.

 Immaginiamo che stiamo dormendo pacifici e beati nel cuore della notte, e stiamo facendo un bel sogno, all’improvviso  scoppia un incendio in casa nostra,

Tempo  prima, previdentemente, abbiamo installato  un impianto con allarme  antincendio che suona per avvertirci  che si è innescato un fuoco, che è pericoloso….. ci dice che dobbiamo svegliarci e metterci in salvo…  grazie alla sirena ci rendiamo conto  che c’è un pericolo in corso, ci sappiamo organizzare e andiamo verso l’uscita senza farci male, ci mettiamo in salvo senza ferite …. Questo è il lavoro che fa S.E.

 Immaginiamo invece di non avere un impianto antincendio, l’incendio scoppia  e non c’è nulla che ci possa avvertire del pericolo.

Una volta che l’ incendio è scoppiato abbiamo poche possibilità di sopravvivere, potremmo andare in confusione, essendo travolti dal fumo e dal calore dl fuoco,quindi invece  che  invece che prendere la giusta direzione nella fuga rischiamo di essere travolti dalle macerie che l’incendio sta provocando e rischiamo di lasciarci la pelle.

Questo è quello che succede se non abbiamo alle spalle un lavoro di S.E.

Sarebbe utile, a tutti noi conoscere le nostre ferite per poterle riconoscere ogni qualvolta si presentano, in modo da poter dirigere la nostra attenzione verso la giusta via d’uscita, senza essere travolti dal fumo, dal calore e di conseguenza  dalle macerie provocate dal fuoco.

Conoscere le nostre ferite e i danni che portano con sé a livello energetico e fisico  è molto  utile per accoglierle nel momento in cui si presentano, così da evitare inutile dolore fisico ed energetico, in modo da evitare la “pillolina “ di turno che toglie la connessione con le emozioni, lasciandole seppellite sotto strati di inconsapevolezza fino a  calcificare fino a diventare  tematiche croniche irrimediabili con i conseguenti dolori che portano con se.

EVITIAMO DI FARCI BRUCIARE DALLE EMOZIONI, BRUCIAMOLE NOI

Ecco perché è da molti anni che lavoro con

“S.E. SOMATIC EXPERIENCING”

consapevolezza nel corpo

perché volta dopo volta le emozioni scomode che arrivano di conseguenza alle ferite più dolorose si diluiscono sempre di più, fino a perdere di spessore e di importanza.

Con il risultato di una vita migliore vissuta in modo più sereno, più consapevole e più rilassato…

Deva è diplomata PRATICTIONER alla scuola internazionale SOMATIC EXPERIENCING

Ed è iscritta all’albo italiano AISE che certifica l’autenticità del lavoro svolto.

 

 

 

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